Monumento Votivo Militare Brasiliano (MVMB)
"Onore e Gloria"
Il Monumento Votivo Militare Brasiliano (MVMB), si trova a Pistoia, in Toscana e mantiene viva la memoria dell’eroismo militare brasiliano nella Campagna d’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale (2ª GM). Conoscere la storia del MVMB significa ricordare la presenza della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB) nel Bel Paese e ricordare anche coloro che varcarono un oceano per lottare in difesa della giustizia e della libertà, alle volte sino a sacrificare la propria vita.
Il 16 luglio 1944 la FEB sbarcò a Napoli e rimase nel capoluogo campano sino alla fine di quello stesso mese. Nella prima quindicina di agosto la FEB sostò a Tarquinia, nel Lazio, dove iniziò l’addestramento con materiali statunitensi. In seguito le truppe brasiliane portarono a termine l’adattamento alla nuova dottrina e al nuovo equipaggiamento bellico nella cittadina toscana di Vada, scendendo poi in combattimento.
La liberazione di Massarosa, la conquista di Camaiore, Monte Prano, Borgo a Mozzano, Barga e Sommocolonia nella valle del Serchio come anche i primi scontri nella valle del Reno, segnarono le azioni della FEB nei mesi di settembre, ottobre e novembre 1944 e la FEB si trovava già a dover fare i conti con diverse vite falciate dalle difficoltà della guerra: in combattimento, a causa di incidenti in addestramento e all’adattamento al nuovo equipaggiamento castrense.
In quel momento del conflitto, nell’ambito della prima fase delle attività belliche della FEB, i corpi dei nostri soldati vennero sepolti nei cimiteri americani a Tarquinia, Follonica e Vada. Con il trasferimento dei combattimenti lungo l’Appennino Tosco-Emiliano, questi cimiteri erano distanti dall’area di attuazione principale della truppa brasiliana, rendendo complesso ed estenuante lo sforzo del nostro esiguo Plotone Sepolture, pertanto, era necessario identificare un luogo dedicato esclusivamente alle vittime brasiliane.
La creazione del Cimitero Militare Brasiliano (CMB) fu anche dovuta alla necessità di una maggiore agilità nei processi di trasporto, di identificazione e rilascio dei corpi, dei riti funebri e della triste notifica ufficiale ai familiari in Brasile. In conseguenza a queste circostanze, il 2 dicembre 1944, il Comando della FEB decise di installare il cimitero militare in prossimità di Pistoia, città che già ospitava il Posto Comando Retrovie della 1ª Divisione Fanteria Spedizionaria (DIE), il 16º Ospedale di Evacuazione statunitense in cui operava l’infermeria della FEB ed anche parte della rete logistica delle truppe brasiliane che era di stanza in questa città toscana, da qui la scelta del Generale Mascarenhas de Moraes, comandante della FEB.
A seguito dei combattimenti vittoriosi della FEB nella valle del Reno, del Panaro e del Po e della cessazione del conflitto armato nel 1945, il CMB di Pistoia (Foto 1) arrivava ad ospitare le 465 salme dei militari deceduti nei campi di battaglia italiani.
Foto 1: CMB di Pistoia nel 1945 [1]
Foto 2: CMB di Pistoia dopo il termine della guerra
Sin dal termine della 2ª Guerra Mondiale, il CMB (Foto 2) divenne un luogo di riflessione per quanti transitavano da Pistoia (brasiliani e italiani). La lotta per la libertà e per la democrazia in quella zona fu intensa e il cimitero militare (Foto 3 e 4) rendeva tangibile l’alto costo tributato dalla FEB per rendere l’Italia un paese libero dal giogo nazifascista.
Foto 3: CMB – Cartolina di Pistoia [2]
Foto 4: CMB il 5 luglio 1952 [3]
Foto 5 e 6: integrazione tra brasiliani e italiani in omaggio alla FEB nel CMB di Pistoia
Questo sentimento di rispetto e ammirazione verso i soldati della FEB, fu magistralmente reso eterno dalla poetessa Cecília Meireles a seguito della sua visita al CMB di Pistoia con la poesia intitolata “Pistoia, Cimitero Militare Brasiliano” (1955).
Felici essi vennero,
come per grandi gare sportive,
con largo sorriso sui volti,
perché erano giovani e belli.
Ma Marte soffiava fuoco
in questi campi e in quest'aure.
E ora stanno nella terra calma,
sotto queste croci e questi fiori,
cinti da soavi montagne.
Son come un gruppo di bimbi
in un dormitorio tranquillo,
con lenzuola d'immense nubi,
e un lungo sonno senza sospiri,
di profondissima stanchezza.
Le loro armi furono spezzate
insieme con i loro corpi.
E se per caso hanno un'anima
con malinconia ricordano
l'entusiasmo di ogni morto.
Questo cimitero così puro
è un dormitorio di bimbi:
e le madri da lontano chiamano,
tra le mille cortine del tempo,
piene di lacrime, i loro figli.
Chiamano i loro nomi, scritti
sulle placche delle croci bianche.
Ma, con le orecchie spezzate,
con le labbra corrose dalla morte,
come possono rispondere queste creature?
E le madri ancor sperano che si destino,
tal quali furono, forti e belli,
dopo questo rude esercizio,
di questa mitraglia e questo sangue,
di queste false gare sportive.
Intanto, cielo, terra, fiori,
tutto è orizzontale silenzio.
Quel che fu piaga, è linfa e aroma,
- di quel che fu sogno non si sa -
e il dolore va lontano, nel vento...[4]
La poesia di Cecília Meireles riflette il desiderio della nazione brasiliana affinché i corpi dei nostri “pracinhas” riposassero in suolo patrio. Concretamente lo spirito della poesia e la promessa fatta ai familiari di traslare in Brasile le salme dei “pracinhas” caduti in Italia fu realizzata e mantenuta dal Maresciallo Mascarenhas de Moraes, comandante della FEB. In tal modo il cimitero fu sepolcro dei nostri eroi fino al 1960 quando, a seguito della decisione del governo brasiliano, le spoglie furono esumate e traslate al Monumento Nazionale ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale (MNMSGM) a Rio de Janeiro (Foto 7). Terminava cosi la storia del CMB ma ne iniziava un’altra.
Foto 7: MNMSGM a Rio de Janeiro
Il Brasile non poteva abbandonare quel suolo sacro, cosi a giugno 1965 diede inizio alla costruzione del Monumento Votivo Militare Brasiliano (MVMB) nel terreno che un tempo ospitava l’antico CMB. Il progetto di Olavo Redig de Campos, architetto ufficiale dell’Itamaraty (il Ministero degli Esteri brasiliano), fu realizzato dall’ingegnere italiano Luigi Cafiere e l’anno successivo, il 7 giugno 1966, il MVMB veniva inaugurato.
Circa un anno dopo, furono trovate le spoglie mortali di uno dei tre “pracinhas” dispersi alla fine della Grande Guerra, questo militare della FEB, ancor oggi non identificato, è l’unico brasiliano sepolto nel MVMB di Pistoia e i suoi resti rappresentano in modo emblematico la tomba del Milite Ignoto, a cui si porge tributo ogni anno, il 2 novembre, quando ricorre la commemorazione dei defunti.
Foto 8: Ingresso principale del MVMB di Pistoia [5]
La superficie del MVMB ricopre 7.320 metri quadrati, esattamente la stessa area occupata in precedenza dal CMB. L’ingresso principale (Foto 8) è formato da un viale di marmo di 18 x 2,60 metri, con quattro piramidi di marmo da 1,40 metri unite tra loro da tre catene di bronzo lunghe 5,40 metri ciascuna, che danno luogo a un’apertura di 16 metri. A sinistra si trovano due prismi di marmo alti 1,45 metri, su cui sono riportate dichiarazioni di Olavo Redig de Campos in merito al monumento, mentre a destra, altri due prismi sono dedicati ad omaggi alla FEB.
Foto 9: Piano rialzato del MVMB di Pistoia [6]
Sono presenti tre mastri, alti 8 metri ciascuno, per la bandiera del Brasile, della Repubblica Italiana e quella del Comune di Pistoia. La bandiera del Brasile è issata quotidianamente mentre le altre solo in occasione di cerimonie ufficiali. In fondo, tra il piano rialzato del MVMB e la vasca (lago), vi è una parete di marmo alta 3 metri e lunga 70 su cui sono incisi, in ordine gerarchico e alfabetico, i nomi dei 465 “pracinhas” deceduti.
Sul piano rialzato a 40 cm da terra (Foto 9), vi è la fiamma eterna che vigila la tomba del Milite Ignoto dove sulla targa di bronzo lì collocata si legge “Al soldato brasiliano morto in combattimento in terre italiane la Patria riconoscente”, la Croce di Sant’Andrea e l’edicola alta 11 metri. Alla destra dell’altare c’è un altro mastro alto 16 metri su cui, durante le cerimonie ufficiali, la più alta autorità brasiliana presente, issa la bandiera brasiliana di 3,15 x 4,50 metri.
Nel viale di marmo sono incise le date e i luoghi delle principali vittorie della FEB in Italia:
Camaiore (18/IX/1944)
Monte Prano (28/IX/1944)
Monte Castello (21/II/1945)
Castelnuovo (05/III/1945)
Montese (14/IV/1945)
Zocca (21/IV/1945)
Collecchio (27/IV/1945)
Fornovo (28/IV/1945).
Foto 10: Il MVMB di Pistoia innevato – 19 dicembre 2009
Il Monumento Votivo Militare Brasiliano rappresenta un importante simbolo del sentimento di amicizia che, da sempre, caratterizza il legame civile e militare tra il Brasile e l’Italia. Lo spazio è aperto alle visite ed è annualmente frequentato da centinaia di brasiliani e italiani interessati in questa bella storia di coraggio e solidarietà.
Pistoia, 14 dicembre 2020
[1] Disponibile alla pagina: https://henriquemppfeb.blogspot.com/2015/08/como-surgiu-e-foi-criado-o-cemiterio.html?m=1. Accesso: 2 Dic 20.
[2] Disponibile alla pagina: https://www.harpyaleiloes.com.br/peca.asp?ID=1946089.. Accesso: 2 Dic 20.
[3] Disponibile alla pagina: http://www.fgv.br/cpdoc/acervo/arquivo-pessoal/NM/audiovisual/nero-moura-e-outros-por-ocasiao-da-visita-ao-cemiterio-militar-brasileiro-em-pistoia. Accesso: 2 Dic 20.
[4] MEIRELES, Cecília. Poesia completa. Coordenação de André Seffrin. São Paulo: Global, 2017, vol.2, p. 93-96.
[5] Ufficio Addetto Militare del Brasile in Italia (2 Nov 20).
[6] Ufficio Addetto Militare del Brasile in Italia (4 Set 20).